In pensione da poco più di una settimana, Piero Palmieri ha ricoperto il ruolo di maître di FH55 Grand Hotel Mediterraneo per 30 anni.
“Ho iniziato questa professione per caso e anno dopo anno mi sono appassionato sempre di più – sostiene Piero. Lavorare nel settore alberghiero è stimolante, ogni giorno è diverso, si trovano sempre nuovi motivi di interesse. Nonostante le festività non trascorse in famiglia e i turni impegnativi, questo lavoro mi ha regalato esperienze lavorative e umane davvero appaganti”.
![FH55 Grand Hotel Mediterraneo - Firenze - Maître](https://www.fh55blog.it/wp-content/uploads/2019/05/20190507_142012.jpg)
I primi passi di Piero come maître di FH55 Grand Hotel Mediterraneo
“Piero ha iniziato a lavorare nel nostro albergo come stagionale di sala – racconta Marco Taddei, oggi dirigente della società Montecarlo Immobiliare S.p.A. e all’epoca responsabile delle risorse umane. Nel momento in cui il nostro primo maître andò in pensione, ripensai a quel ragazzo educato, sorridente e sempre disponibile. Lui lavorava presso un altro albergo, ma gli proposi di tornare da noi”.
![FH55 Grand Hotel Mediterraneo - Firenze](https://www.fh55blog.it/wp-content/uploads/2019/05/taddei-palmieri-leonardi.jpg)
“Piero è stato un ottimo collaboratore: persona di fiducia e di grande sensibilità, ha sempre avuto una parola di incitamento per tutti i membri della sua brigata e ha saputo conquistarne la stima”.
Chi è e cosa fa il maître?
Il maître dirige tutte le fasi lavorative di una sala ristorante. È quella figura professionale che organizza la brigata di sala composta da chef de rang, commis di sala, apprendisti e stagisti, assegna le mansioni e fornisce i turni di lavoro.
“Le responsabilità di un maître sono molteplici, spaziano dall’accoglienza e cura del cliente, alla gestione dei feedback. È suo compito anche controllare la qualità dei servizi e fornire all’ospite spiegazioni esaustive, cercando di fargli trascorrere un’esperienza unica”, spiega Piero.
![FH55 Grand Hotel Mediterraneo - Firenze - Lavoro di squadra](https://www.fh55blog.it/wp-content/uploads/2019/05/leonardi-palmieri-chef-1.jpg)
Le qualità che un buon maître deve avere
Il maître interagisce con molteplici persone, per questo oltre alle abilità professionali, deve essere tollerante e capace di comprendere contesti complessi.
“Piero è solare, gentile, accomodante. Una delle sue caratteristiche principali è l’abilità di unire le persone creando un buon feeling tra i colleghi – sostiene Luca Leonardi, F&B manager dell’albergo”.
Scopriamo insieme a Piero le altre competenze per diventare un buon maître.
Essere un buon comunicatore: “È molto importante avere una comunicazione efficace sia con gli ospiti che con lo staff, cercando di essere rispettosi e professionali”.
Capacità di ascolto ed empatia: “Compito del maître è motivare la brigata, saper ascoltare, essere presente e partecipe anche dei problemi dello staff, per creare un gruppo coeso che lavora in sinergia”.
Essere un buon “padrone” di casa: “Per me accoglienza è far sentire il commensale come fosse a casa e creare un rapporto amichevole e professionale allo stesso tempo. Il primo approccio è fondamentale, perché da questo dipenderà anche la sua percezione della degustazione e del servizio”.
“Piero si prendeva cura dell’ospite e lo coccolava dall’inizio alla fine – spiega Marco Taddei. I clienti abituali hanno sempre avuto il piacere di essere seguiti da lui, perché sapeva già cosa volevano e quale tavolo preferissero”.
Capacità di lavorare in squadra: “Ricordo con affetto i team building con i vari capireparto, che hanno contribuito a rafforzare i nostri rapporti e lo spirito di squadra”.
![FH55 Grand Hotel Mediterraneo - Firenze - Lavoro di squadra - Team building](https://www.fh55blog.it/wp-content/uploads/2019/05/team-building.jpg)
Problem solving: Organizzazione impeccabile e sangue freddo permettono al maître di gestire con fermezza situazioni delicate e rendere i clienti soddisfatti.
“Ricordo di non aver mai visto Piero scomporsi neanche di fronte a momenti molto difficili. È una persona fidata ed empatica che ha sempre trovato la soluzione al problema”, sostiene Luca Leonardi.
Conoscenza delle lingue: “Lavorare per due anni a Londra ed entrare in contatto con persone e culture diverse mi è stato molto d’aiuto per questo lavoro”, conclude Piero.
Una carriera lunga 30 anni nello stesso albergo
Con ben 30 anni di servizio, Piero è cresciuto con FH55 Grand Hotel Mediterraneo e ha vissuto sulla propria pelle l’evoluzione dell’albergo.
“Quando ho cominciato a fare il maître, il Mediterraneo accoglieva principalmente grandi gruppi di turisti: il menù era più limitato e la colazione prettamente continentale. Dal 2005, con il potenziamento del congressuale, la parte ristorativa si è evoluta per fornire ai nuovi clienti servizi sempre più personalizzati. Questi nuovi stimoli hanno reso il mio lavoro ancora più interessante”.
“Piero è uno dei tanti collaboratori che abbiamo accompagnato alla pensione – sostiene Marco Taddei. Questo per la nostra azienda è un successo, perché vuol dire che siamo riusciti a tessere una relazione con il nostro personale che va al di là della semplice mansione, a far sentire le persone parte di qualcosa. Come diceva mio nonno, quest’azienda è anche proprietà di chi ci lavora”.
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Redattrice
Tra un post e l’altro mi diletto con qualche concertino, un buon libro e un pizzico di meditazione. Ma niente mi rende più felice di viaggiare per il mondo zaino in spalla. Il mio motto è: l’importante è partire!
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